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Il futuro delle rinnovabili, è sulla realizzazione di impianti di micro generazione diffusa, e non su grandi centrali elettriche

“Il futuro delle rinnovabili, è sulla realizzazione di impianti di micro generazione diffusa, e non su grandi centrali elettriche”.

A cura dell’ing. Sergio Priore – Presidente Agenzia Banca del Sole per la crescita sostenibile.

E’ sovente che si parli spesso di energia, vuoi per i consumi eccessivi di una famiglia o impresa, vuoi per semplice business, visto che fino a poco tempo fa, per chi installava un impianto fotovoltaico sulle utenze residenziali o sul proprio opificio industriale, ricavava energia direttamente dal sole, per abbattere i suoi consumi, ed in più si ricavava un incentivo importante, il c.d. Conto Energia.

Diverse banche, finanziavano tali impianti, avendo come garanzia l’incentivo statale.

La stessa Banca del Sole, ha realizzato qualche centinaio di impianti fotovoltaici,su utenze industriali e residenziali, portando nella città di San Severo diversa occupazione, per via di imprese impiantiste coinvolte nelle installazioni e manutenzioni, e facendo aumentare di poco il PIL delle famiglie, visto che mediamente lo stato eroga circa 1200 euro annui a famiglia per 20 anni, moltiplicato per 100 famiglie, è facile ricavarsi il risultato positivo.

Oggi la Banca del Sole, mediante il proprio incubatore di imprese, è intenzionata ad insediare una mini fabbrica di eolico ad asse verticale innovativo, già oggetto di finanziamento pubblico. Tale insediamento in Via Foggia, consentirà di rigenerare l’area con insediamenti produttivi innovativi ed in più di generare occupazione e sviluppo eco-sostenibile.

Altre fonti importanti, sono i mini impianti di biomasse, alimentati da scarti lignei presenti nelle nostre campagne, ed il mini eolico di massimo 60KW, solo ora stanno prendendo piede in maniera diffusa, visto l’incentivo importante erogato sempre dal GSE. Ovviamente tali impianti sono adatti solo per le imprese, visto il loro impatto in termini di grandezza, infatti vanno bene su piccole porzioni di terreno, non occupando grande distese, come purtroppo successo in capitanata per lo scempio del grande eolico, le famose foreste d’acciaio che hanno deturpato la bellezza dei nostri monti e colline.

Negli ultimi anni, le cose sono un po cambiate, nel senso che l’incentivo è diminuito, fino a sparire del tutto, inserendosi una tariffa omnicomprensiva sulle eccedenze di corrente immessa in rete.

Veniamo alla nostra regione, La Puglia, questa è in sovra produzione di energia elettrica, ricordiamo le numerose centrali a turbogas , di Brindisi (Cerano), di San Severo, dove con la stessa Enplus si producono sino a 600 MW elettrici, potenza dichiarata, ma mai andata a pieno regime in questi anni.

Si faccia presente, che l’installazione di questa centrale a S.Severo non è che abbia portato molti benefici alle imprese o alle famiglie, come pure molti posti di lavoro, in pratica è tutto molto ridotto all’osso, ovvero, nella fase di sua realizzazione diversi anni fa, si sosteneva totalmente il contrario, quindi è stato solo un grande business per le multinazionali azioniste dell’impianto.

E’ notizia di qualche tempo fa che la stessa Enplus insieme alla multinazionale Alpiq, vorrebbe recuperare i vapori dell’impianti per convogliarli in una centrale solare termodinamica che occuperebbe circa 100 ettari e più di terreno, una mostruosità assoluta se si pensa allo sfregio di colture di pregio, a discapito di una mega centrale che non ha poi tutti i benefici di cui si parla. Anche sul fronte occupazione si affermano delle bugie, perché una centrale di quel tipo non occuperà più di 15 o 20 persone, mentre gli introiti derivanti dagli incentivi sarebbero di diversi milioni di euro.

La “follia” del solare termodinamico “dal punto di vista ingegneristico ed economico, è una mostruosità”. È semplice constatare che gli impianti “solari termodinamici” non sono la soluzione al problema energetico.

Sopratutto non lo sono per l’Italia ancor più se collocati nella Regione Puglia, in surplus energetico. Sicuramente rappresentano un modo per “fare soldi” e poter accedere ai tanto sospirati incentivi statali. Sicuramente rappresentano la possibilità per accedere ai mercati internazionali per incassare ancora più “soldi”.

Molte imprese proponenti impianti di questo tipo, superiori per esempio ai 50 MWe, dichiarano che  l’impianto “solare termodinamico” hanno efficienza lorda è del 37.7%.

Questo dato però si riferisce soltanto alla stato finale di conversione da vapore surriscaldato a elettricità (vapore/turbina/alternatore), mentre la situazione fisica è molto diversa. Per questo particolare aspetto, è stato prezioso l’aiuto del Dott. Domenico Coiante, Fisico, già Ricercatore e Dirigente per trentacinque anni presso l’ENEA, ove ha diretto il settore Fonti di Energia Rinnovabile. Dalla sua dettagliata e ampia relazione, basta su numerosi calcoli e su una conclusiva verifica di congruità dell’efficienza, si legge che “l’efficienza totale stimata, tenendo conto di tutte le perdite, si attesta al 9.6 %”. Avete letto bene, non arriva neppure al 10 %.

In generale, “la stima dell’efficienza condotta sulla base dell’integrazione dei dati di progetto di alcuni impianti realizzati per esempio in Spagna, con altri dati stimati, porta ad un valore sensibilmente più basso dell’elettricità netta immessa in rete (115 GWh contro i 163 GWh). Ciò ha come conseguenza che il consumo annuale di gas per integrare la fornitura elettrica contrattuale passa dai previsti 53841 MWht ai 205254 MWht, corrispondenti alla ripianatura del deficit elettrico lordo di 77.4 GWh/anno. In tal modo l’integrazione termoelettrica da gas metano raggiunge il 39.8% contro il 15% dichiarato dalla relazione tecnica della società. La conclusione è che la classificazione della centrale appare sempre più del tipo ibrido che solare“. Ogni commento è superfluo, i numeri parlano da soli: passare dal 15% a quasi il 40% fa capire che la centrale termodinamica è molto meno “solare” di quanto la si vorrebbe far apparire.

Altro aspetto importante è che “per poter garantire un funzionamento continuo, e non potendo mantenere, di notte, pressione e temperatura del boiler ai valori necessari, causa dispersione termica, si è costretti ad usare una caldaia per produrre calore. Alimentata a gas.

Insomma, il solare termodinamico non poi così tanto conveniente, e rimarrebbe un business per pochi, oltre al fatto che in Italia non vi è tanta esperienza in questo campo, per via di un track record di impianti già installati.

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