San Severo: Pd – bisogna elaborare un progetto credibile di gestione del ciclo dei rifiuti. La scelta dell’Amministrazione Comunale di permettere l’insediamento di una centrale aerobica di compostaggio da 60.000 tonnellate nel nostro territorio (area ex-Safab) da parte di privati (Sagedil/Gesafin) non ci trova favorevoli.
Bisogna invece elaborare un nuovo progetto credibile di Gestione del ciclo dei rifiuti dell’Alto Tavoliere, mettendo al primo posto la tutela della salute dei concittadini e dell’ambiente.
Se è vero che i rifiuti sono anche una risorsa economica per il territorio, è altrettanto sacrosanto che la Pubblica Amministrazione coinvolga la cittadinanza e porti a conoscenza i propri intendimenti.
Nel caso della centrale di compostaggio è accaduto il contrario !
Sin dall’Atto d’indirizzo della Giunta, non si è ritenuto di coinvolgere né le altre Istituzioni cittadine, né l’Associazionismo e neppure le tante competenze sul tema esistenti nella nostra Provincia.
Occorre una reale presa di coscienza da parte di chi ha le competenze politiche e tecniche, dei cittadini, chiamati con forza sia alla denuncia che alla partecipazione diretta e consapevole del proprio ruolo nella Comunità cittadina.
Bisogna smetterla una buona volta di pensare che il tutto si risolva con la monetizzazione del rischio salute : 1 milione e mezzo di euro per la centrale turbogas (Giunta Savino); 600.000 euro per il compostaggio (Giunta Miglio).
Se tali impianti devono esserci – non certo questo – la compensazione del danno ambientale deve essere tangibile e di durata pari agli effetti inquinanti di tali impianti, con una quantificazione che preveda l’adozione di misure di salvaguardia della salute (ad es. potenziamento e manutenzione del verde cittadino, controlli continui su tutto il territorio della qualità dell’aria, interventi di riduzione delle cause di avvelenamento dell’aria, etc..).
Perché essere contrari all’impianto di compostaggio sull’area ex Safab :
1) perché non è pubblico e crea pochissima occupazione !!
Si è lasciato decadere il progetto, già finanziato in sede regionale in buona parte ed a cui si potevano anche aggregare interessi privati , per insediare una centrale capace di lavorare sull’intero ciclo dei rifiuti, quindi anche l’indifferenziata, con impatto ambientale minimo e fonte di risorse finanziarie ed occupazione di diverse decine di lavoratori .
2) perché il sito non è idoneo e la tecnologia non convince !
Sulla ss16 e dintorni insistono già altri impianti : la citata centrale a turbogas; la discarica della Lufa Service, al centro dello scandalo dello scarico di rifiuti pericolosi, con tutto il carico di veleno per il nostro territorio; la centrale a biomasse nei pressi di Rignano G.co (stazione) , la stessa Ecoagrim di Lucera.
Si vuole che l’Alto Tavoliere – e l’abitato che la circonda – venga riconosciuto per le discariche come area più inquinata di Capitanata ?
E’ evidente l’insostenibilità dell’individuazione di quell’area, su cui si scaricherà un traffico micidiale e pericoloso dei camion che trasportano quotidianamente i rifiuti, diretti ai vari siti citati. Per non parlare della circolazione dei venti che mette a forte rischio il nostro abitato.
Altro particolare da approfondire : si è in presenza, in quella zona, di rischio allagamenti, tanto che la Regione aveva previsto vincoli nel PAI su un tratto esteso della SS16 e, al di là dei correttivi apportati dal Comitato VIA Provinciale che ha dato il via libera all’impianto, non abbiamo alcuna certezza sui rischi idrogeologici in quell’area, anche alla luce delle connotazioni emergenziali assunte dalle precipitazioni nel corso degli ultimi anni nel territorio di Capitanata.
3) perché la capienza della centrale – 60.000 tonnellate – è spropositata !
San Severo produce un max di 8.000 tonnellate annue di rifiuti; l’Aro FG/4, che comprende diversi Comuni del Tavoliere, arriva a un max di 12.000 tonnellate.
Perché questa sproporzione ? Vorremmo conoscere i contratti che ha stipulato questa Ditta, alla luce dei vincoli contrattuali previsti dalla normativa vigente e già sottolineati in una nota in proposito dell’Autorità regionale preposta.. qui siamo oltre il lecito interesse monetario, siamo in presenza di una vera e propria bomba ecologica piazzata sulle future generazioni e sulle nostre teste !!
4) perché la scelta non è stata democratica !
Un impianto di questa portata, alla luce di quanto avvenuto con la centrale a turbogas, non può essere deciso in qualche stanza, privata o pubblica che sia; allora, perché non coinvolgere le Istituzioni e le forze di maggioranza ed opposizione ? Perché non interessare le Associazioni ambientaliste ed a tutela della salute ? In Comune c’è la Consulta delle Associazioni, c’è il Comitato per la difesa dell’Ospedale, e si potrebbe continuare…..
Vorremmo delle risposte chiare da parte dell’Amministrazione Comunale, Una verità però l’abbiamo acquisita : la scelta non è stata trasparente e democratica, e ciò rappresenta una macchia indelebile per questo progetto !!
L’impianto per il compostaggio è necessario, a nostro avviso, ma imperniato sulla scelta ponderata di un sito diverso, una capienza adeguata a trattare i rifiuti organici dell’Alto Tavoliere, un intervento sinergico di pubblico e privato che copra l’intero ciclo dei rifiuti, con un ruolo chiaro della Regione Puglia attraverso gli Organismi creati dalla stessa Giunta Emiliano, un nuovo impulso alla raccolta differenziata che inneschi un reale processo di riduzione della TARI per i cittadini, la creazione di una filiera che produca nuove economie ed occupazione nel territorio !!
Creiamo un Tavolo partecipato con Amministratori Comunali, Tecnici del settore, Associazioni ambientaliste e cittadini che vogliono migliorare questa città ed andiamo avanti : si sospenda, nel rispetto delle norme vigenti, l’iter di questo impianto e, nel contempo,
si intraprenda un percorso partecipato, con tempi definiti, per la realizzazione di un impianto che serva al territorio, attivando risorse finanziarie con gli Enti pubblici e privati disponibili :
questa è la richiesta del Partito Democratico !!
Con queste proposte vogliamo essere parte di un percorso di coinvolgimento democratico della popolazione che affronti il problema del ciclo integrale dei rifiuti, con l’Amministrazione ed i cittadini impegnati ad essere protagonisti del loro futuro.